Diversamente dagli altri prodotti dell’alveare, la produzione di veleno è particolarmente problematica e delicata. Il veleno prodotto non viene venduto direttamente ma conferito per essere purificato per usi cosmetici o farmaceutici. Un importante utilizzo è la preparazione di soluzioni iniettabili per la desensibilizzazione delle persone allergiche al veleno d’api, pratica che si svolge in alcuni ospedali solo su indicazione del medico allergologo.
Il dispositivo per la raccolta del veleno è costituito da una membrana morbida posta all’ingresso dell’alveare, sotto la quale è posta una piastra di vetro. La membrana è percorsa da elettricità a basso voltaggio. Le api transitando sulla membrana sono infastidite dall’elettricità e pungono la membrana, rilasciando il veleno sulla piastra di vetro sottostante. Le api dopo questa fase posson ritrarre il pungiglione, non muoiono, essendo la membrana morbida e liscia. Il veleno accumulato viene poi raschiato e conservato in congelatore a -20°C.
La raccolta del veleno è rischiosa per gli operatori, che durante le operazioni devono preservare sia un adeguato livello di igiene del prodotto, sia preservare la propria salute da sensibilizzazioni e allergie.